Terapia della Spada
La spada nel Gatka ha anche una valenza curativa. Il suo movimento continuo che segue l’8 , serve per ripulire l’aura (il campo elettromagnetico) dalle negatività presenti in essa, impresse come memorie negative che condizionano il nostro vivere quotidia
Questa tecnica viene chiamata Terapia della Spada.
Veniva usata già molti secoli fa durante le battaglie: durante la notte, quando vi erano feriti, alcuni soldati recitavano alcuni mantra allo scopo di lenire, con l’ausilio del suono, le ferite riportate; altri giravano ininterrottamente con la spada “tagliando” le paure dall’aura, i “nidi di vipere” che si addensavano nel subconscio dei propri compagni feriti, alleggerendoli per farli ritornare ad essere pronti alle battaglie successive.
La Terapia della spada è un rito. Un rito sciamanico proveniente dalla tradizione tantrica. Yogi Bhajan, infatti, nel trasmettere il Kundalini Yoga e il Gatka in Occidente, si è avvalso anche di molti elementi del tantrismo.
Questo rito è finalizzato a "pulire" l’aura di colui che vi si sottopone, sintonizzandola su frequenze nuove rispetto a quelle delle esperienze passate. Il 7° corpo – altro nome dell’Aura - ha la funzione di proteggerci e di connettere il nostro sé finito al nostro sé infinito. Con la Terapia della Spada i nodi si sciolgono e le energie hanno una possibilità per tornare a fluire liberamente, lasciando che l’aura svolga in armonia il suo lavoro. La Terapia della Spada non è uno spettacolo cui assistere, ma un rito cui partecipare attivamente. Con presenza mentale e spirituale e con l’atteggiamento impavido e positivo del guerriero spirituale, si può godere dei benefici che scaturiscono dallo spazio sacro. A praticare la Terapia della Spada, avvalendosi del Gatka, l’arte della spada indiana, è Guru Shabad Singh Khalsa De Santis.